59 – Affinché nessuna persona onesta rimanga più soverchiata

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Alessandro Nironi Ferraroni

L’amministrazione della giustizia nella Repubblica Romana (1798-1799)

Se è vero che la Rivoluzione francese, anche quella esportata e quella romana, fu “una rivoluzione del diritto, per il diritto e attraverso il diritto”, quale miglior angolo prospettico da cui porsi nello studio della Repubblica romana giacobina (1798-1799) che quello del suo ordinamento giudiziario e dell’idea feconda di “un’altra giustizia” da cui lo stesso prese vita?

Politicità del diritto penale, umanità delle pene, interminabile lunghezza dei processi, farraginosità delle leggi e arbitrio dei giudici, grandi aspettative riformiste spesso frustrate dalla fragilità del nuovo ordinamento istituzionale: temi e problematiche sempre attuali che, sullo sfondo del sovvertimento di un ordine millenario, videro impegnati i rivoluzionari romani intimamente pervasi dall’idea della funzione salvifica – ed al tempo stesso sommamente rigeneratrice dell’uomo – del diritto e del ruolo, a tal fine imprescindibile, svolto dagli organi che lo stesso erano (e sono) chiamati quotidianamente ad applicare.

IL VOLUME È STATO REALIZZATO GRAZIE AL CONTRIBUTO DEL MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO
DIREZIONE GENERALE BIBLIOTECHE E ISTITUTI CULTURALI

Collana Miscellanea della Società romana di storia patria, 59

luglio 2013, pp. XVI, 192, 1 ill.

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Codice: ISBN 9788897808381 Catalogo: