Archivio della Società romana di storia patria vol. 147/II (2024) 19 – MALDARI
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Codice DOI: 10.61019/ASRSP_147_II_19
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Lindsay Maldari
Ricordando la Resistenza a Roma: la commemorazione popolare delle Fosse Ardeatine
Il Mausoleo delle Fosse Ardeatine, inaugurato per commemorare il massacro di rappresaglia di 335 partigiani ed ebrei durante l’occupazione nazifascista di Roma, è ampiamente considerato il primo monumento moderno d’Italia, nonché una rottura purificatrice rispetto al Ventennio fascista. Tuttavia, mentre il Mausoleo è stato a lungo celebrato nella storia dell’architettura italiana come simbolo nazionale del sacrificio partigiano e del rinnovamento antifascista, la stessa attenzione critica non è stata dedicata al modo in cui i memoriali popolari – iniziative commemorative promosse da attori extraistituzionali anziché da commissioni patrocinate dallo Stato – hanno contribuito a definire il significato locale del massacro. Il presente studio si concentra su due forme di commemorazione popolare successive all’eccidio delle Fosse Ardeatine: i memoriali temporanei costituiti dai ritratti fotografici delle vittime, collocati dai familiari sul luogo dell’eccidio, e la proliferazione di targhe commemorative erette nei quartieri della Roma del dopoguerra dai partiti politici cui le vittime erano affiliate. Per analizzare e confrontare l’impatto visivo, esperienziale e retorico di questi memoriali, la ricerca esamina congiuntamente i resoconti di storia orale raccolti dallo storico Alessandro Portelli e i filmati d’archivio del documentario partigiano Giorni di gloria (1945), attraverso un approccio metodologico misto derivato dalla storia dell’arte e dagli studi sulla memoria. Questa analisi fa emergere le complesse dinamiche attraverso cui si è venuta a costruire una memoria storica della Resistenza romana, in un momento in cui essa rappresentava ancora un’esperienza vissuta e profondamente traumatica per molti. I memoriali popolari offrono dunque un punto di accesso privilegiato per comprendere come i romani si confrontarono con la costruzione della memoria resistenziale, prima della sua istituzionalizzazione attraverso il Mausoleo.
Remembering the Roman Resistance: Grassroots Commemoration of the Fosse Ardeatine
The Mausoleo delle Fosse Ardeatine, inaugurated to commemorate the retaliatory massacre of 335 partisans and Jews during Rome’s Nazifascist Occupation, is widely considered to be Italy’s first modern monument and purificatory break away from the Fascist Ventennio. But while the Mausoleo delle Fosse Ardeatine has long been exalted in Italian architectural history as a national symbol of partisan sacrifice and antifascist renewal, the same critical attention has not been paid to how grassroots memorials – commemorative initiatives spearheaded by extrainstitutional actors as opposed to State-sponsored commission – articulated the local significance of the massacre. The present study focuses on two types of grassroots commemoration following the Fosse Ardeatine massacre; ephemeral shrines of the victims’ photographic portraits placed by their relatives at the massacre site, and the proliferation of commemorative plaques erected by the victims’ affiliated political parties throughout postwar Rome. To evaluate and compare the visual, experiential, and rhetorical impact and function of these memorials, this study mutually evaluates oral history accounts collected by historian Alessandro Portelli and archival film footage from Luce Cinecittà’s 1945 partisan film Giorni di gloria through a mixed methodological approach derived from art history and reception studies. Such an analysis elicits the complex dynamics of crafting a historical memory of the Roman Resistance out of what was then still a traumatic and lived experience for many. Grassroots memorials are as such a unique access point into how Romans grappled with the early construction of Resistance memory prior to its codification through the Mausoleo delle Fosse Ardeatine.
Archivio della Società romana di storia patria, 147/II
luglio 2025, pp. 22
