Archivio della Società romana di storia patria vol. 147/II (2024) 15 – D’AMELIO e GRIECO

6,00

Codice DOI: 10.61019/ASRSP_147_II_15


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Maria Grazia D’Amelio – Lorenzo Grieco

Roma 1932: la città reale e la città celebrata attraverso la narrazione fascista dei lavori pubblici

Nel 1932, il decennale della marcia su Roma è abilmente orchestrato per veicolare una narrazione orientata delle opere pubbliche realizzate dal regime. Attraverso un’analisi critica dei diversi media – film, fotografie, cerimonie, ma soprattutto delle pubblicazioni ufficiali – questo studio indaga i meccanismi della propaganda fascista, che trasforma infrastrutture e cantieri in emblemi di una grandezza nazionale idealizzata e mitizzata. Particolare rilievo assume Roma, capitale sublimata e fulcro del progetto politico mussoliniano. La città si configura come un palcoscenico ideologico in cui interventi urbanistici, spesso contraddittori e selettivi, sono elevati a simboli di potenza. Le pubblicazioni celebrative non si limitano a documentare i risultati, ma confezionano un’immagine fortemente idealizzata e artificiosa della capitale, presentata come avveniristica e coerente con la narrazione di potenza e continuità storica del regime. Tra le strategie propagandistiche emerge anche un evidente impossessamento simbolico di opere avviate sotto governi precedenti, rivendicate e “fascistizzate” nonostante la pretesa discontinuità con il passato “parlamentarista”. L’obiettivo dello studio è decostruire questa retorica ufficiale, rivelando le strategie di rappresentazione e le dissonanze tra la città “narrata” e la realtà concreta delle opere pubbliche.

Rome 1932: The real city and the celebrated city through the Fascist narrative of public works

In 1932, the tenth anniversary of the March on Rome was orchestrated to present the regime’s public works in a specific narrative. This study critically analyses various media, such as films, photographs and ceremonies, but especially official publications, to investigate the mechanisms of Fascist propaganda. This propaganda transformed infrastructures and construction sites into emblems of an idealised and mythologised national grandeur. Particular emphasis is placed on Rome, the idealised capital and core of Mussolini’s political project. The city is presented as an ideological stage on which urban interventions, which are often contradictory and selective, are elevated to the status of symbols of power. Rather than merely documenting achievements, the celebratory publications fabricate an idealised and contrived image of the capital, portraying it as futuristic and consistent with the regime’s narrative of power and historical continuity. One of the propaganda strategies is the clear symbolic appropriation of projects begun under previous governments, which are claimed and ‘Fascistised’ despite the purported break with the ‘parliamentary’ past. The study aims to deconstruct this official rhetoric, revealing the representational strategies employed and the dissonance between the ‘narrated’ city and the reality of public works on the ground.

Archivio della Società romana di storia patria, 147/II
luglio 2025, pp. 28

Codice: ISBN 9791281369108.15 Catalogo: