Archivio della Certosa di Trisulti
La certosa di Trisulti (comune di Collepardo, provincia di Frosinone) è fondazione speciale del papa Innocenzo III (1204) su un centro benedettino preesistente, un esempio di rifondazione monastica tardiva in un settore di forte densità rurale: il suo ricco archivio permette di seguire per tutto il secolo XIII una espansione caratterizzata da ricorrenti conflitti con le comunità rurali circostanti.
I materiali conservati nel suo archivio consistono in atti privati, come compravendite e affitti; in essi, uomini e cose si manifestano attraverso gli occhi dei notai, figure di professionisti che utilizzavano un linguaggio estremamente preciso e in via di evoluzione per adattare la terminologia alla complessità crescente degli interessi economici e delle relazioni sociali.
I documenti in gran parte hanno come oggetto transazioni fra personaggi laici e sono entrati nell’archivio ecclesiastico in quanto titoli di proprietà insieme ai beni terrieri (munimina). In questo caso, fra i più fortunati insieme agli archivi di Anagni e Alatri, nel fondo ecclesiastico dal secolo XIII sono emigrati in blocco anche alcuni archivi di famiglie in virtù di donazioni pie, di una causa vinta o di una oblazione o dell’entrata in convento di un personaggio appartenente a un lignaggio in via di estinzione.